Trieste Science+Fiction 2015 (giorno 2)

Il secondo giorno, anzi, la seconda sera allo sci fi mi ha lasciata un po’ così. Sarà che sono esigente, sarà che mi aspettavo un mini-capolavoro divertente e commovente e un bello slasher da nostalgici e invece no. Le mie aspettative, di nuovo, probabilmente erano troppo alte, perché gli applausi fioccavano per Summer Camp e le urla si sprecavano per … Continua a leggere

FrightFest: Giorno IV

Festivalmente parlando, ieri sera sono andata a dormire alle 3. Finito il terribile slasher emo, dopo la riposante dormita sulle morbidissime poltrone della sala horror channel (che qui in Italia ha una programmazione veramente trash e solo qualche volta regala soddisfazioni, di solito notturne, con vecchi Cronenberg o classici della Hammer), siamo andati al Phoenix Artist Club, un posto in … Continua a leggere

FrightFest2015: Giorno III

Giorno III 10. Bait: il regista, tale Dominic Brunt è di un coccoloso che non si può descrivere. Umilissimo, affezionato alla sua creatura, la presenta con un misto di fierezza, soggezione e speranza che mi hanno predisposta a digerire il film anche nel caso in cui fosse stato deludente. Invece mi è piaciuto parecchio: un po’ kitchen sink drama, un … Continua a leggere

Il gatto a 9 code

Sono appena tornata dal FrightFest (<3) e sto cercando di mettere assieme un post con tutto quello che di bello e brutto vorrei dire (o almeno una parte sensata), quindi, nel frattempo, nuova seduta di psicoterapia di disintossicazione-intossicazione da Dario Argento con Il gatto a 9 code, recensione precedentemente ospitata da Il buio in sala. Vi piacerebbe stare contemporaneamente a … Continua a leggere

The Voices: Marianne Satrapi danza con l’horror

The Voices prende una serie di cose che adoro (il kitsch, gli animali, la follia simpaticona ma imprevedibile, il montaggio con i controcazzi, l’ironia sottile che a una certa sguaia e poi torna in sè solo per sguainare più forte, le morti spettacolari slasherose) e cose che mi spaventano a morte (i serial killer, le persone buone genuinamente che poi sbroccano ma a differenza del l’ironia non tornano in se mai più, il male di vivere, quello vero, non il ciuffone che piange e si mette le collane con le lamette, né) e le fa andare a braccetto Continua a leggere