Madre!

Mi hanno chiesto se Madre! fosse o meno un bel film. Ci sta, e` una domanda legittima e non so come rispondere. Direi che non lo so. Ma e` un film importante? Si`. Ora mi tocca argomentare entrambe queste risposte (ma prima: le locandine sono eccezionali):
1) E` un bel film? Non lo so. Entriamo nel recinto dei film esplicitamente aggressivi e definiamo quali di questi, secondo me, sono dei bei film: Niente da nascondere (e qualunque cosa abbia fatto Haneke): e` aggressivissimo, cattivo, diretto, stronzo, ma sa dove vuole andare a parare e lo fa con una precisione quasi chirurgica che viene scambiata per crudelta` del regista, ma, no, e` solo intelligenza. Anche perche` uno che e` effettivamente una brutta persona non riflette cosi` profondamente su quanto sono brutte le persone perbene che fanno qualcosa di meschino. La risposta e`: tanto brutte. Altri film di dolore che trovo molto belli: Melancholia, Blue Valentine, Shotgun Stories (anche se sono meno aggressivi), Angst (molto aggressivo, molto), La haine e altre amenita`.
Ecco il recinto in cui ci troviamo, non quello dei film che non vogliono farti uscire dal cinema sofferente e commosso ma con una speranza nel cuore (come invece fanno Manchester by the sea e l’ultimo dei Dardenne), ma quelli dei film che vogliono farti uscire dalla sala e farti riflettere sul dolore e sulla colpa. Che ci stanno e mi piacciono e li preferisco anche a quelli con la speranza (non per forza) in linea di massima, perche` difficilmente peccano di tentato lirismo. Madre! ha una fotografia eccezionale, una simbologia non sottilissima che a un certo punto diventa spessa come una lasagna della nonna e un problema di equilibrio. Ci sono elementi del film che ho apprezzato moltissimo, primo tra tutti il parallelismo tra Lei e la casa: la casa che sanguina, la casa che va in necrosi, il pavimento che si spacca dopo aver sanguinato ecc. Purtroppo questo aspetto, che e` quello che viene gestito nel modo piu` delicato, si perde un po` a mano a mano che la metafora biblica, meno evidente nella prima parte del film, che e` molto tesa e ben fatta, in cui i riferimenti biblici espliciti sono piuttosto ironici e divertenti (tipo la cacciata dal paradiso di Ed Harris e la Pfeiffer ficcanaso che spaccano i soprammobili o la foto-santino di Bardem fatta a pezzi con le corna disegnate sopra – non posso pensare che non sia appositamente ironico), diventa troppo urlata: il corpo di cristo viene letteralmente fatto a pezzi e mangiato, per dirne una.
Ora, salviamo questa seconda parte almeno un pochino: sa di essere sguaiata? Io vorrei pensare che diventa tutto volutamente ridicolo ed esagerato e parossistico, ma non ne sono certa al 100%. Se cosi` fosse, apprezzo il senso dell’umorismo di aver detto: okay, abbiamo accennato, ora vai con la explicit dance: si spacca il lavandino (diluvio universale), ci sono le risse/guerre eccetera eccetera, si sbriciola il figlio di “lui”, “lei” viene fisicamente calpestate – dopo essere stata calpestata emotivamente per tutto il film – da chiunque, swat compresa e le viene, infine, strappato il cuore, tutto per creare di nuovo qualcosa che inesorabilmente fallira`, perche noi, esseri umani, facciamo pena. Una parte di me pensa davvero che sia stato tutto studiato per trascinare fino al ridicolo estremo quello che questa povera donna e` costretta a subire, per farci amaramente ridere al pensiero di “what if… la storia dell’umanita` fosse riassunta in singoli esseri umani che sono trattati con la grazia con cui noi abbiamo trattato il pianeta’. Il problema e` che anche se lo voglio fortissimo, non sono certa che ci sia tutta questa ironia.
E, anche se cosi` fosse, nella seconda parte il film perde di sofisticazione, davvero. E il finale ne risente moltissimo: ci viene detto che “lui” continua a creare e poi manda tutto in vacca perche` adora il fatto di essere adorato e si fa sfuggire tutto di mano e a me pare un’interpretazione di quello che sta succedendo al nostro pianeta un po` troppo semplicistica. Mi sarebbe piaciuto che fosse tutto piu` simbolico e sussurrato o accennato.
2) E` un film importante? Si. Tantissimo. Aronofsky e` uno poco costante, si sa. Riesce a fare The Wrestler, Black Swan e Pi greco, che sono molto ben calibrati e gestiti e poi fa The fountain, e fa un disastro. La regola mi pare che sia: quando isola un argomento su cui si vuole concentrare il nostro Darren ce la fa. E` capace, indubbiamente. Quando si confronta con argomenti immensi e incredibilmente astratti si perde nella sua creazione, un po’ come fa Bardem/Dio. Tuttavia, la Paramount ci ha messo la faccia e i soldi per distribuire un film estremo e bizzarro e scentrato che lascia le persone sconvolte. E questo e` bene. In piu`, lui ci e` andato giu` pesante con la fedelta` alle sue idee, e anche questo e` bene. Perche` si incentiva un cinema che osa e che fa riflettere, non solo dire “bello”. Tipo, a me il film della Coppola mi e` scivolato addosso. Questo no, e non solo per motivi negativi, anzi.
La cosa che mi e` piaciuta di meno e` l’idea: ri-raccontare, con gli occhi della madre terra/natura/forza vitale, la storia della Bibbia. E` stata una mossa un po’ politica, il pianeta sta palesemente soffrendo e Aronosfky, che e` un po’ un maestrino, doveva dire la sua. Ci sta. Diciamo che l’idea di fondo non mi fa impazzire, ma il modo in cui e` realizzata e` un grosso atto di coraggio: e` sopra le righe, chiassoso, a volte caciarone, altre crudelmente ben pensato, ma, soprattutto, e` palesemente personale.
La parte migliore di tutta questa incredibile esperienza cinematografica (che ti piaccia o no, lo e`) e` che la cosa che ti resta attaccata, dopo il film, e` la visione del regista. Quelle sono le sue immagini, le sue parole e, anche se avrei preferito che il film fosse stato fatto diversamente e che si fosse calmato prima di, probabilmente preda del furore creativo, comandare di dare le culate al lavello ai due attori X, questo film e` suo, non e` ne mio ne di altri e si sente fortissimo. E io questo lo rispetto moltissimo, piu` di quanti non rispetti tanti film precisi, ma che davvero non ti costringono a pensare a niente (ma fingono che si).
Quindi: bravo Darren, perche` questo tipo di cinema entra troppo poco spesso nelle sale e sono certa che, con lo stesso coraggio, o uno piu` bravo (eh, pardon) o tu stesso, con un minimo di senso della misura e di autocritica in piu`, potrebbe/sti produrre un capolavoro estremo e che non sia metaforico ma simbolico, che sarebbe troppo speciale.
Tua,
Mirigoround