Home video: Kill Your Darlings

Dopo una sorta di ramadan cinematografico (e scusatemi per la totale inesattezza di utilizzo di un termine sacro) – fatta eccezione per Locke e Nymphomaniac 1, che trascende un po’ tutto-, quasi una quaresima visiva interminabile (recidiva, idem), finalmente un film che è anche un atto artistico di grande valore, oltre a qualificarsi come opera prima degna di nota. Questa mia fascinazione è dovuta solo in parte al sottofondo culturale e letterario a cui, senza dubbio, sono particolarmente sensibile: ho amato ogni sillaba di Urlo (per non parlare della mia ossessione per Il Pasto Nudo, sia quello di Borroughs, sia quello di Cronenberg) che, con sonoro ritmo, ha trasformato il mondo. Il microcosmo che si fa macrocosmo, un giovane e timido ribelle che ama Whitman (capitano mio capitano!) e che ha il coraggio di cambiare il mondo parola per parola. Questa è una delle immagini più potenti evocate dal film, grazie anche a un bravissimo Daniel Radcliffe nella parte di Allen Ginsberg (e mi sento in colpa per averlo chiamato Harry Potter fino a due settimane fa, come continuo, con maggior disprezzo, a chiamare Pattinson «il vampirello») che riesce a esprimere fragilità, brama di vivere, esplosiva creatività con una naturalezza spettacolare. Bravissimo anche Dane DeHaan (lo scorso anno apparso in Come un Tuono, di Derek Cianfrance) che interpreta un apparentemente angelico, ma sottilmente luciferino, Lucian Carr, il bellissimo e spregiudicato ragazzo che libera il giovane Allen dalla pressione delle regole e contribuisce a renderlo ciò che è diventato, un’icona del cambiamento, sia in quanto poeta metricamente ribelle, sia in quanto omosessuale sincero e dichiarato in un’epoca in cui l’ omicidio di un gay da parte di un eterosessuale da questi presumibilmente “molestato” era considerato delitto d’onore e, perciò, non punibile dalla legge. Questa è la linea di difesa adottata da Carr alla fine del film, ma anche nella vita reale (e questo è un dato agghiacciante), per giustificare il brutale omicidio commesso ai danni del suo precedente amante, David (un magnifico Micheal C. Hall la cui interpretazione valeva come un film a parte).

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La mano del regista si sente – con piacere – grazie ai movimenti di macchina fluidi che trascinano lo sguardo dello spettatore all’interno della storia, le cui sequenze portanti sono raccordate dalla mappa della metropolitana di New York, che fa da filo conduttore in quella che è la frenetica nascita di un movimento, l’abbandono solo parziale di un’innocenza che resta viva in quello che è diventato uno dei più grandi poeti americani, perché per parlare di quanto di più intimo e, talvolta, carnale, ci sia nella vita delle persone, non si può prescindere dall’aver conservato uno sguardo eternamente innocente sul mondo. Uno sguardo giusto. Le sequenze oniroidi come rappresentazione dello stato da alterazione da benzerdina sono incisive e impregnate di un’estetica che fa rivivere gli anni Quaranta, ma come un condensato di tutte le caratteristiche di quel periodo, rendendo queste sequenze molto potenti ed evocative: le scene nel locale notturno in una donna molto somigliante a Billy Holiday canta, racchiudono una miriade di particolari che ricreano con forza l’atmosfera tardo-bellica con una densità tale da renderla quasi una dimensione a parte, simbolo di un’intera epoca (non so se mi sono spiegata).

 Il punto fondamentale è che troppo spesso una generazione che è stata in qualche modo storicamente rilevante tende a essere descritta agiograficamente e in modo totalmente acritico: questo non è assoutamente il caso. Un po’ perché, obiettivamente, cosa si potrebbe mai dire di male su quella che è poi diventata la beat generation? E, allo stesso tempo, il film ne mette in luce anche i punti deboli (noi tutti ci rendiamo conto del fatto che non si possa vivere in totale e perenne stato di alterazione per poter scrivere qualcosa di bello). In Kill your darlings c’e tutto: la ribellione (ovviamente), l’energia, la provocazione, il divertimento, l’amore, il dolore, la guerra, la brama di vivere che sembra esplodere nei corpi di questi personaggi così complessi e sofferenti e profondamente vivi – perche vivi lo sono stati davvero – cui il regista tributa tutta la loro importanza storica, culturale e, soprattutto, umana. La straordinaria umanità di Allen Ginsberg è pienamente rappresentata dalla poesia che declama quale manifesto del movimento «The New Vision», mentre si trova su una barca rubata in compagnia di Jack Kerouac («cosa hai fatto questo weekend», «sono andato in barca con Kerouac!» Quanti possono dirlo?) e Lucien Carr, per cui recita quelli che sono alcuni dei versi più belli mai scritti:

 

Be careful, you are not in wonderland

I’ve heard the strange madness long growing in your soul

but you’re fortunate in your ignorance

in your isolation

you who have suffered

find where love hides

give, share, lose

lest we die, unbloomed.

2 pensieri su “Home video: Kill Your Darlings

  1. Visto di recente!!! tradotto orrendamente in Giovani Ribelli (e figurati se qualcuno ancora oggi non traduce in modo obbrobrioso titoli di film che dovrebbero rimanere così come escono nel paese di produzione) mi ha colpito per la caratterizzazione dei personaggi.
    Considerando anche il contesto in cui avvennero i fatti (America post seconda guerra mondiale dove bigottismo e fanatismo religioso imperversavano) immedesimarsi in ragazzi che avendo dentro simili tormenti cercano disperatamente di non perdere la propria identità, direi che tutti i protagonisti rendono perfettamente cosa sentono dal primo all’ultimo fotogramma.
    Dane DeHaan lo avevo notato in Chronicle, film girato con la tecnica del falso documentario dove interpretava un personaggio che da tormentato diventa psicopatico e che QUINDI ti consiglio di recuperare

    • recuperero` sicuramente il film, Dane DeHaan e` bravissimo a fare il personaggio problematico (quando seguivo In treatment lui era fantastico). Ti consiglio moltissimo The place bayond the pines/Come un tuono (la traduzione dei titoli mi lascia sempre perplessa), dove anche lui ha una parte molto bella e che interpreta benissimo.

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