Lynch@Scuola Senza Stress

Sono poche le occasioni in cui ho avuto la possibilità di strapazzarmi e di uscirne rilassata (fatta eccezione per l’ashtanga yoga). Lunedì 3 febbraio è stata una giornata di rara bellezza: mi sono sentita fortunata. Il giorno dopo avrei dovuto iniziare qualcosa di nuovo in una nuova città e il giorno prima avevo abbandonato la mia Torino (anche se ci ho passato solo due anni mi sento autoctona a tutti gli effetti e pienamente ammantata della magia della città) e, quindi, prendere il treno per Milano e poi prendere un treno e fare un ulteriore viaggio di cinque ore potrebbe sembrare una fatica inutile. Se non fosse che tra il mio arrivo a Milano e la mia partenza per Trieste c’è stato David Lynch. In tutta la sua altezza, in tutto il suo carisma, David Lynch stava davanti a me. E a molte altre persone, perlopiù insegnanti, che hanno partecipato al convegno Scuola Senza Stress, organizzato in una sorta di rush dalla Provincia di Milano e dalla David Lynch Foundation.

lynchscuola

Il fatto che il mio background contempli, in buona sostanza, l’interesse per la salute mentale delle altre persone, è totalmente accessorio rispetto alle motivazioni che mi hanno condotta lì. Primo: David Lynch. Stop, che altro dovrei aggiungere? Il mio regista preferito, un genio, un vero artista, un visionario, ma soprattutto un sognatore sarebbe stato a pochi metri da me e avrei potuto sentire la sua voce come sento quella di tanta (troppa) gente sugli autobus: ci sarei andata anche con le peggiori condizioni atmosferiche. Invece c’era solo una pioggia torrenziale che mi ha riempito il cappuccio durante i trenta minuti di attesa fuori dal Teatro Dal Verme (il riempimento del cappuccio è esclusivamente colpa mia e del mio bizzarro modo di reggere l’ombrello). Poi l’attesa all’interno del teatro e dei ragazzi più o meno della mia età seduti nella fila davanti la mia che dicevano: io ci ho provato a vedere qualche film di Lynch, ma non ho capito niente. Però sono belli. A parte il “qualche”, inaccettabile perché di Lynch bisogna intossicarsi, si sono salvati grazie al giudizio positivo.

Quello che mi ha colpita, la prima volta che ho visto un film di Lynch (The Elephant Man), è il potere che la visione di queste opere ha di cambiarti. Ogni visione è diversa e necessaria. E poi Lynch appare e iniziano a sudarmi le mani e penso ommioddio, non ci credo, sono a meno di dieci metri dal mio regista preferito e tutto quello a cui riesco a pensare è se l’uomo che sta presentando la conferenza può, per favore, finire di parlare e lasciare spazio a David Lynch? (So che non è giusto, lo so). Che ha una pettinatura spettacolare, come suo solito, uno tsunami di capelli (come mostra la foto di cui una cara amica mi ha resa edotta e mai la ringrazierò a sufficienza!) quasi argentati e un sorriso pacato e saggio, il sorriso che solo chi sa fare film che ti scuotono dall’interno può avere. O meglio, così credo. E mi chiedo: ma lui sa di aver cambiato la vita a molte persone? Di aver cambiato la vita a me?

LynchHair

L’evento Scuola Senza Stress è, però, anche un’occasione per apprendere qualcosa di molto interessante, non solo per me, che mi interesso di cervelli, di meditazione e di David Lynch, ma per chiunque abbia a cuore la salute del nostro pianeta e del nostro futuro, che sono (sarà anche banale, ma è così) i bambini e i ragazzi. Dall’esempio virtuoso della scuola di Visitacio Valley (una di quelle scuole da film socialmente impegnato americano, dove ogni settimana arriva la volante della polizia), in cui l’introduzione del momento di quiete in classe, ovvero di 15 minuti di meditazione trascendentale, nel programma scolastico, ha causato un aumento del 98,3% delle presenze, una diminuzione delle sospensioni dal 30% al 5% e il 20% dei diplomati è stato accettato in una delle più prestigiose scuole superiori del Paese. In questa scuola l’idea era quella di ripulire i lobi frontali per apprendere di più e ha funzionato. Ha funzionato così bene che altre scuole hanno seguito l’esempio e in Brasile si sta diffondendo una vera e propria tendenza. Emblematico è il caso delle comunità terapeutiche Hogares Claret, dove padre Gabriel Mejia, un prete cattolico, utilizza la meditazione trascendentale per riabilitare i ragazzi «usa e getta», come sono chiamati, perché già in giovanissima età sono costretti a vivere e lavorare per strada.

Studi fMRI hanno dimostrato che, durante la meditazione trascendentale, aumenta il flusso sanguigno alla corteccia prefrontale, la parte del nostro cervello che ha a che fare con il giudizio, il controllo, il ragionamento e diminuisco il flusso sanguigno nell’amigdala, che solitamente si attiva in situazioni fortemente stressanti. La MT, quindi, genera l’effetto opposto rispetto allo stress e, grazie a essa, a questo si diventa maggiormente resilienti, più capaci di reagire. Queste nozioni scientifiche vengono date dal Prof. Ashley Deans, preside della Maharishi University, che per primo aveva introdotto questo metodo nella sua scuola e David Lynch, dopo averla visitata, ha deciso di portare nel mondo la MT nelle scuole attraverso la sua fondazione.

Lynch@Mil

E quando parla David Lynch, giuro che non è una mia distorsione, è tutto differente: quest’uomo ha un carisma, una pace interiore, un modo di fare così paterno e una mente così aperta che potrei ascoltarlo per un’eternità. Prima parla dell’uomo come l’«albero umano», le cui radici devono essere annaffiate perché si possa dispiegare il proprio potenziale come essere umano. Dice che il nostro diritto di nascita è di raggiungere l’illuminazione, intesa come coscienza totale. La MT aiuta, secondo Lynch, ad accrescere la propria luce interiore, quella della coscienza, che rimuove la negatività come la luce del sole rimuove il buio. Lynch porta con sé un’idea che va al di là della semplice diffusione della MT nelle scuole: lui parla di pace nel mondo e lo fa con un candore eccezionale. Dice che, ormai, siamo talmente abituati a sentir parlare di pace nel mondo in modo vuoto e fuori luogo, da aver perso il contatto con il significato di questa idea. Ma è possibile e lui ci crede così tanto e con così tanta forza da farmi pensare: chi sono io per contraddirlo? Chi sono io per essere scettica? Se Lynch ha iniziato a praticare la MT alla mia età e ha creato delle opere incredibili, non farebbe bene provare anche a me (che ho provato solo la meditazione pranayama)?

Riferimenti: www.scuolasenzastress.itwww.meditazionetrascendentale.it