La mia droga si chiama Kassò (Ode a Assassin(s))

Chiunque mi conosce un po’ bene sa di cosa si tratta. La mia condizione consta di tutto quel complesso di sintomi che vanno dall’adorazione, allo sgomento, alla dipendenza che la regia (e la recitazione) di Mathieu Kassovitz provocano. Perlomeno, a me. Non so se siano stati certi long-take di L’odio, o l’inchino sprezzante e svogliato che, in Amen (Costa-Gavras) fa-solo-perché-deve … Continua a leggere