Home Video: Eden Lake

Jenny (Kelly Reilly) è una maestra d’asilo, con il taglio di capelli e il guardaroba che ci aspetteremmo da una maestra d’asilo simpatica e carina della campagna inglese. Una a posto, insomma. Una graziosa cui vorremmo somigliare. Una che ci sta simpatica da subito, soprattutto. Stephen (Micheal Fassbender) è il suo fidanzato, che nutre, nei confronti di Jenny, intenzioni matrimoniali – anche se, ogni volta che Fassbender sorride, ho la sensazione che voglia fare qualcosa di inquietante, tipo: a) frustare delle persone; b) fare la protesta dello sporco (forse la cosa più agghiacciante cui riesca a pensare); c) uccidere innocenti fanciulle a fine Ottocento; d) piegare metalli e sottomettere la razza umana e tutto questo perché gli fanno sempre fare delle parti a dir poco ambigue e le interpreta benissimo – e, perciò, prende la sua macchina, il suo sorriso – squalesco, con quei seimila denti – i suoi occhi brillanti e, soprattutto, un anello e va ad aspettare Jenny all’uscita dal lavoro per portarla via per un romantico weekend. Dai, ci stanno simpatici, ci fanno tenerezza – io ho un po’ di problemi a credere all’immagine “Fassbender = completamente innocuo” comunque ci provo – e facciamo il tifo per loro.

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così carini che quasi (ma quasi) ti dispiace che sia un horror

Buon weekend ragazzi! E invece no. Stephen porta Jenny in un posto dove l’atmosfera renda la sua proposta di matrimonio speciale e l’idea di base ci sta anche: un lago dove la natura è incontaminata, gli uccellini cantano e le anatre fanno il verso che fanno. Se non fosse che Stephen è talmente accecato dall’amore – ce ne accorgiamo soprattutto perché sono più le volte che lui tenta di cacciare fuori sta benedetta scatolina con l’anello di quelle che io mi soffio il naso durante il film e vi giuro che ho un’influenza mica da ridere – che non ha minimamente pensato di controllare se l’idilliaco posto in cui vuole portare la fidanzata sia rimasto proprio come se lo ricordava e se non sia invece invaso da una banda di giovani tamarri di laguna. Due dei quali altri non sono che giovani raga freschi di This is England (2006 – bellissimo film del bravo Shane Meadows, di cui consiglio – anche se non me l’ha chiesto nessuno – Dead Man’s Shoes e il doc sugli Stone Roses). Comunque: Jenny e Stephen cercano di prendere il sole – sempre detto io che fa malissimo – e farsi il bagno, mentre Bonnie, il rottweiler del tamarro di laguna capo (tale Brett, incredibilmente lo stesso essere umano di ’71, Jack O’Connell, che qui sembra il nipotino di Satana) espelle “cose” vicino a loro, gli ringhia in faccia e mentre  i giovani raga ascoltano musica – manco a dirlo – discotecara e, nei momenti morti, tormentano un povero ragazzino che stava solo raccogliendo millepiedi – ognuno ha le sue.

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Sullo sfondo: tipici tamarri di laguna

Stephen, che sembra un tipo tranquillo, ma essendo anche Fassbender nasconde un’indole battagliera, va dai ragazzini con fare cavalleresco, deciso, ma pur sempre molto controllato e chiede di abbassare il volume e tenere il cane a bada, ma questi se ne fregano con il piglio di chi è ancora a uno stadio non solo adolescenziale ma pure precromagnon e vanno avanti a fare i minchioni teppisti. Che succede? Un po’ di cose, ma, in breve: Stephen, dopo aver trovato una gomma dell’auto squarciata, decide di introdursi in casa di Brett (ottima idea), dove assistiamo a due eventi da cui traiamo le seguenti verità essenziali alla comprensione delle intenzioni del regista e anche di che aria tirerà da qui in poi, ovvero:

  1. Brett e i suoi amici stanno torturando un coniglio, quindi sono degli psicopatici, ergo non ci possiamo aspettare niente di buono da loro
  2. Il padre di Brett è un alcolizzato zozzone e pare anche violento e non proprio il padre amorevole dell’anno, da qui deduciamo il precromagnonismo coglionesco del ragazzo e anche che tale padre tale figlio la mela non cade lontano dall’albero e pure se volesse rotolare in là l’albero probabilmente l’ha presa a mazzate talmente tanto che la mela è pure più marcia e ammaccata di quanto non ci si aspetterebbe, tipo predeterminazione ecc. ecc.

Allora. A Stephen viene rubata la macchina, ci vede sopra i tamarrini, Brett con i suoi aviators e poco dopo li trova a fare festa nel bosco, li affronta e loro negano di aver preso la sua macchina, “amico”. Ovviamente Fassbender, che non è un pirla, non ci crede, ma, dato che un pochino pirla è, continua a insistere anche se Jenny gli dice di mollare il colpo, così inizia a lottare con due dei ragazzi, sottrae loro il coltello, sferra un colpo e ammazza, per sbaglio, Bonnie, il cane. Brett si dispera luttuoso, poi impazzisce e parte una caccia all’uomo senza sosta, che prosegue fino alla fine del film, pure quando (SPOILERSPOILERSPOILER) Fassbender muore e gli danno fuoco, continua l’inseguimento ai danni della povera Jenny, che non si scompone mai e, anzi, lotta come se non ci fosse un domani – e, dopo la morte del fidanzato, effettivamente non c’è, ma c’è solo la rabbia -, sempre senza scomporsi, manco quando si toglie un pezzo di legno appuntito che le si è conficcato nel piede e se lo calcia fuori dalla converse spingendo il piede contro un tronco d’albero con un savoir faire che mi lascia attonita, io che credevo di avere self control quando mi sono frullata il dito e sono andata con fare madamoiselloso al pronto soccorso chiedendo per favore di essere medicata. Vabbè, evidentemente non sono così stoica come pensavo. Comunque, torniamo al film.

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Il tipico sangue freddo inglese

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Un momento strappalacrime che: o ha senso nella misura in cui sanno di stare per crepare e vogliono dirsi che si amano un’ultima volta, oppure non ha alcun senso proprio perché sono inseguiti da una banda di teppisti la cui età è inversamente proporzionale alla crudeltà

Ovviamente, a un certo punto, ci rendiamo conto che il film non può che finire male, anche se non sappiamo quanto male finirà, sentiamo che non c’è un outcome positivo e, anche se speriamo con tutto il cuore che Jenny ce la faccia, sappiamo che avrà una vita tristissima, passata a guardare il brillante che Stephen le ha regalato, praticamente in punto di morte – e lì parte un dialogo bizzarro su una luna di miele in Africa che non centra un emerito con quello che sta succedendo. Lo so, sembro senza cuore, ma a questo punto del film sono ancora convinta che, forse, tutto potrà risolversi per il meglio, cioè, una piccola parte di me ci spera e sentire questo discorso mi fa avere la certezza assoluta che non ci sarà un happy ending.

Ma non importa, perché Fassbender trema e si scuote e io inizio a capire perché un paio d’anni dopo spalmava la sua c**** sui muri di una cella e smetteva di mangiare in quel capolavoro che è Hunger di Steve McQueen, perché qui Fassbender passa ¾ di film a stare male (malissimo), a sanguinare, urlare, piangere, tremare ed è stato tutto un lungo, inconsapevole provino per Hunger. Ci siamo. Quindi questo è il primo grosso merito di Eden Lake, ci ha dato Fassbender come protagonista di Hunger.

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Non so ancora decidere dove Fassbender se la passi meglio

La cosa che mi fa soffrire – perché sto film fa stare male – avviene dopo la morte di Stephen e del ragazzino che raccoglieva i vermi, che anche lui, per sopravvivere, fa qualcosa di orribile e tutto questo manda in bestia la povera Jenny, che è sempre stata carina e gentile e si accorge che più sei carina e gentile e ti fidi peggio è, quindi si incazza e inizia a prepararsi alla battaglia, si strappa l’orlo del vestito, lo avvolge a un coccio di vetro – che lei rompe con le sue manine – e guarda il suo riflesso con aria incattivita. Ma questo non basta: si nasconde in un cassonetto dell’immondizia che ci manca che gorgogli da quanto è zozzo e orribile e poi ne esce e vede uno dei ragazzini – il pacioccoso e adorabile protagonista di This is England – che si era smaronato dei suoi amici cretini e si stava dissociando dalle loro azioni e lui le dice “Miss” e si vede che a lei non piace essere chiamata così, perché non ci mette neanche mezzo secondo a infilargli il pugnale DIY nel collo e a ucciderlo.

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Anche a lui con i traumi giovanili è come pollicino con le molliche di pane – qui in un momento di profonda amicizia

Nooo. Questa sequenza mi ha uccisa. Un pochino perché io non ci posso credere che con tutti i traumi che hai appena subito e tutta la rabbia che vuoi se un bambino ti chiama “Miss” mentre regge con entrambe le mani la sua bicicletta (cioè, non una carabina, cazzo, una biciclettina) tu lo accoltelli. Perché non era neanche uno di quelli cattivi – anche se effettivamente mozza la lingua di Stephen, costretto da Brett [okay, capitasse a me forse non sarei così razionale]. Il problema è che ci sta anche, che lei reagisca così. Il problema è che lei è presa da questa furia cieca (Rutger!) di salvarsi e vendicarsi e, guidata dalla rabbia, elimina i più innocui: lascia che diano fuoco al bambino-raccoglivermi (che, comunque, stava dando fuoco a lei, eh, per carità), uccide This is England, uccide la ragazzina che più che filmare ed essere moderatamente mascolina-bruttina non aveva fatto. Il problema è che noi vorremmo che lei prendesse il suo pugnale DIY e andasse da Brett e glielo piantasse in un occhio – molto politically incorrect, ammazzare un ragazzino, lo so, ma siamo in un horror e dopo Ils (magnifico) e The Children (involontariamente divertente ma carino) e il grande-grandioso capolavoro di sempre Omen (magnificente?) eliminare i bambini mostruosi nell’horror non è più un problema – ma non lo fa. Non lo fa e finisce tra le grinfie della famiglia di Brett e, la fine, è un unico, grande incubo.

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Che poi lei è proprio una che non se lo merita, maddai

Il problema è che questo è un film sociale, che ci mostra quanto l’ambiente e la famiglia possano essere un terreno fertile per rendere un elemento pericoloso ancora più pericoloso. Eden Lake vuole essere una critica sociale, umana e, allo stesso tempo, un horror stroncarespiro. E, allo stesso tempo, ci riesce e fallisce. Il problema, appunto, è questo: alla fine del film abbiamo questa insoddisfazione, perché abbiamo bisogno che, anche se finisce tutto malissimo, almeno uno dei cattivi venga punito, almeno un pochino, perché un film come questo, con questo tipo di struttura e con quel tipo di presupposti da horror per cui si finisce per combattere e ci sono le botte, ci aspettiamo una sorta di ricompensa che prende la forma della violenta rivalsa. Invece no, qui finiscono male solo i buoni – anche tra i cattivi. E questo fa male. Lo rende non più un horror, ma un film triste. E allora o lo vediamo come un film impegnato e lo buttiamo giù così ed è un boccone estremamente amaro e credibile, oppure cerchiamo i buchi di sceneggiatura e ci gingilliamo con le imperfezioni, perché, a conti fatti, questo film fa troppo male al cuore.

13 pensieri su “Home Video: Eden Lake

  1. dici bene ” cerchiamo i buchi di sceneggiatura e ci gingilliamo con le imperfezioni” oppure ci facciamo trascinare nell’abisso, e non c’è senza scampo.

    • Si capiva lo stesso 🙂
      io ho trovato bravissimi gli attori, ma soprattutto i due ex ragazzini di This is England – Jack O’Connell infatti poi ha iniziato a fare film come se non ci fosse un domani e grazie al cielo fa sempre delle parti meno inquietanti di questa, forse e` ancora piu` bravo a fare le parti da buono o buono problematico. Tu insegni giusto? Io ho trovato molto bello sul passaggio all’eta` adulta un film inglese che si chiama Starred Up – ambientato in carcere – (con questo attore), lo consiglio tantissimo!

  2. Ti leggo domani, ci vuol tempo.
    Ma tu a stretto giro di posta hai recensito 2 dei 3 horror più belli che ho visto questi ultimi 5 anni, incredibile.
    Credo che solo ad Edene Lake, The Orphanage e Quella casa nel bosco ho dato più di 8.
    Spero che l’hai trattato bene, altrimenti non ti parlo più

    • Mi è piaciuto eccome! Ma mi è stato detto che dalla rece potrebbe sembrare un film spassoso. Che non è. Per niente! Io ho sdrammatizzato dove potevo perché mi aspettavo un horror e mi sono ritrovata in un film molto triste 🙁 che ha un cast da paura!

      • Lungi dal voler fare il detrattore, ma il film non l’ho adorato. E’ un film non male, pero’ l’idea (vecchia) di sconcertare lo spettatore con i bimbi che sono innocenti E INVECE NO comincia a stufarmi. Tecnicamente il film e’ fantastico, ma l’ho trovato manierista e non troppo ben sceneggiato. Non arriva al cuore (o meglio, non al mio, ecco). Comunque quantomeno e’ ampiamente meglio di the Children!

        • No beh, il Cuore è un’altra cosa. Ma il bimbino di this is england che muore e lei che si rende conto di essere compromessa come persona per sempre sono stati 5 minuti d’inferno.
          E sono sempre più felice della scena dello spuntone nel piede!

          • Bellissima rece….
            Hai provato a smorzare i toni, ci sei anche riuscita, ma comunque ho rivissuto tutta l’angoscia che probabilmente nessun film horror mi aveva mai dato (non dico paura ma proprio empatia per la protagonista).
            Them strepitoso.
            Jacopo, c’è poco da aver paura a fare il detrattore, puoi farlo benissimo!
            Non c’è nessun film inattaccabile, figurati Eden Lake.
            E comunque io credo che dentro a sto film i, cuore ci sia, non so dove, ma se ho sofferto così vuol dire che c’è

            • Grazie!
              Sono riuscita a smorzare perche` Fassbender l’ho visto in talmente tanti film che mi pare di conoscerlo e, veramente, non gliene va mai bene mezza. Ed e` bravissimo in questi ruoli drammatici. E perche` il personaggio di lei unisce sta calma impossibile con tutto il dramma che c’e` dietro in un modo molto molto inglese. Lo stesso film, fatto in America, non avrebbe funzionato, secondo me.
              Per la questione cuore, il bello del cinema e`che colpisce in modo persona-selettivo e se un film e` oggettivamente bello, non sempre fa lo stesso effetto a tutti – tipo: The Master a me ha spezzato il cuore, ma conosco troppa gente che l’ha odiato o ne e` uscita “puzzled”.
              Su Them/Ils io sono ancora in preda allo sconcerto per la perfetta semplicita` del film.

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