Home Video: Amore e Guerra.

Ormai gli Home Video stanno diventando un appuntamento sempre più ricorrente e la cosa allo stesso tempo mi fa piacere e mi intristisce (vuol dire che al cinema la situazione è desolante). Guardare film a casa mi è sempre piaciuto. Appena avevo un attimo libero, di sospensione, non so se per pura passione e anche un po’ per horror vacui (tra l’altro credo che sulla base di questo principio sia costruita la mia architettura cerebrale; per un esempio di horror vacui, così mi capite meglio: http://www.tate.org.uk/art/images/work/T/T00/T00598_10.jpg, facciamo finta che questo non l’abbia dipinto, mentre era già in manicomio, uno che, a un certo punto della sua gioventù, dopo un viaggio in Egitto, ha ucciso il padre e ha tentato di compiere una mattanza durante la sua fuga verso la Francia. Per intenderci. Aspettate, dov’è che la mamma di Benny lo porta in vacanza premio per aver ucciso la ragazzina in Benny’s Video? Io avrei cambiato meta turistica, adesso che ci penso). Comunque, di recente, guardare film a casa è sicuramente non frutto dell’horror vacui e fare la spettatrice in compagnia di una mente acuta e decisamente meno acritica (: ovvero, io mi faccio piacere quasi tutto per forza) di me mi sta aiutando a guardare a certi film e autori con occhi diversi. Detto ciò, Amore e Guerra (Life and Death, Woody Allen, 1975) è un capolavoro. Fenomenale. Uno di quei film che, una volta che li incontri, te li tieni stretti stretti perché sono speciali e oltre. E, a maggior ragione, in virtù dei miei nuovi superpoteri critici (ne ho ancora di strada da fare, ma un pochino di contatto con la realtà ce l’ho), questo film lo ritengo davvero spettacolare.

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È brillante, fa ridere, è colto e riesce anche a essere tenero e tutto questo perché, in sostanza, è un film che prende in giro le saghe russe come solo uno a cui piacciono le saghe russe può fare: «È davvero una situazione molto complicata, cugina Sonja. Sono innamorata di Aleksij. Lui ama Alicia. Alicia ha una relazione con Lev. Lev ama Tatjana. Tatjana ama Simkin. Simkin ama me. Io amo Simkin, ma in modo diverso da Aleksij. Aleksij ama Tatjana come una sorella. La sorella di Tatjana ama Trigorian come un fratello. Il fratello di Trigorian ha una relazione con mia sorella, che gli piace fisicamente ma non spiritualmente… ». Ecco, una cosa del genere.

Non starò qui a spendere troppe parole su questo film – so che non ci credete, ma giuro che stavolta è così – perché è un film talmente verbale già di suo che finirei solo per rovinarlo e, dato che, basandomi sulle persone che conosco, è uno dei meno noti di Woody Allen, non voglio nemmeno spoilerare. Quindi ecco una lista di quelli che, secondo me, sono i momenti top del film (cercando di non rivelare troppo):

  1. Il dialogo iniziale tra Boris e la Morte. Questo la dice lunga su quello che Woody Allen pensa della morte, anche se tutto il film è costellato di riferimenti (embé, grazie al cavolo, guarda il titolo, direte voi; ma lo direste solo se non foste dei veri amici di WA, perché pure quando il fillm non centra nulla con la morte, in realtà centra sempre con la morte).
  2. Il fatto che la vita per WA sia un grande ristorante.
  3. Il monologo Amare è soffrire di Sonia (Diane Keaton): WA prende a modello le saghe russe, ma pesca a grandi manciate anche da Shakespeare e lo fa benissimo.
  4. La battuta sulle cucine dell’esercito. Non posso dire altro.
  5. Il parallelismo esercito/gregge che è di una finezza che ti fa capire che: stai guardando una commedia di Woody Allen, mica di un bravo regista qualunque e che Woody Allen ha sempre il cervello in overclock.
  6. Il dialogo finale, a base di Dostoevskij puro.
  7. Lo sketch della bottiglia. Ragazzi, questo film a tratti è veramente scemo, ma scemo in un modo brillante e spiritoso che anche se l’ho visto (con questa fanno) 13 volte, le mie reazioni sono sempre molto intense e rido ogni volta come una cretina.
  8. tutto.

Ultimamente mi sento nostalgica. E come ho da poco cantato le lodi di uno dei più grandi poeti del sangue della cinematografia horror (il nostro Dario), ora mi ritrovo a fare lo stesso con l’antieroe e l’antidivo per eccellenza, andando ad attingere alle radici. Negli anni Settanta Woody Allen ha partorito cose come: Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971), Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere) (1972), Il dormiglione (1973), Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979). Tutta roba che mi ha tenuto tanta compagnia e mi ha fatto ridere nei brutti momenti e che, nonostante io la conosca quasi a memoria,continua a farlo.

Ma, più di ogni altra cosa, Amore e Guerra vanta un altro merito, di portata quasi mistica. Mio padre è un uomo adorabile, pacifico, solitario e talvolta un pochino umbratile. In più, non riesce a cogliere benissimo la comicità, quindi, le cose che generalmente non solo fanno ridere, ma fanno letteralmente piangere sua figlia, che sarei poi io (e sono comunque di gusti difficili), a lui lo lasciano (la ripetizione qui, ragazzi, è pleonastica, sia chiaro!) indifferente. Amore e Guerra no, mio padre non riusciva a smettere di ridere. E, quando ride, è ancora più adorabile. Grazie Woody.

11 pensieri su “Home Video: Amore e Guerra.

  1. che goduria leggere una recensione su un qualsiasi film di WA- quasi come vedere il film in questione, speciaklmente quando il film lo si è già (ri) visto qualche dec-centinaia di volte e si apprezza quel che ne pensa qualcun altro, si è curiosi, è un po’ come rivederlo insieme insomma.
    poi, questo qui in particolare, è favoloso, un vero capolavoro, per la leggerezza che lo contraddistingue, pur con tutti i temi che contiene. anche a me la scena della bottiglia, così slapstick, piace sempre tantissimo! grazie per la rece , che mi ha messo pure a me di buon umore 🙂

    • Yeee! Alla fine lo scopo del post era proprio quello di trasmettere l’allegria che questo film dà a me!

  2. Sono con Ismaele, il primo Woody Allen è geniale. Il dittatore dello stato libero di Bananas e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso mi hanno segnata (la pecora armena). Ti è piaciuto Crimini e misfatti? E poi anche la presenza di Martin Landau… Mi hai messa di buon umore, sono cardiotonici questi flash. 🙂

    • Crimini e Misfatti mi era molto piaciuto, anche se l’ho visto qualcosa come dieci anni fa al liceo a un cineforum e mi piacerebbe riguardarlo con lo sguardo non dico critico, ma sicuramente un pochino meno cinematograficamente ingenuo di adesso.
      Il Bananas resta uno dei miei preferiti, senza dubbio. Ma penso che il migliore, personalissimamente, sia Harry a pezzi.

      • Ah, felicissima di averti messa di buon umore, anche io giro spesso per blog sperando di trovare qualcosa che mi faccia questo effetto nelle giornate un po’ toste, quindi grazie 🙂

  3. i primi film di Woody Allen sono genio allo stato puro, capolavori senza passare dal via.

    nel film c’è una battuta:
    “Conversavo sempre con Padre Nicolaj, che aveva sempre un abito nero ed una barba nera: per anni ho pensato che fosse una vedova sarda!”
    sono sempre stato curioso, visto che anch’io sono sardo come la vedova, penso sia soltanto in italiano, una licenza del doppiaggio.
    qualcuno sa se è così?

    anch’io dico grazie a Woody Allen, per averci fatto ridere come pochi.

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